VALÉRIE FAVRE – CONFIRMER L’INVISIBLE

Opera Valerie Favre Fondazione Epper

VALÉRIE FAVRE – CONFIRMER L’INVISIBLE


DISEGNI-NOTE-PROGETTI SU CARTA 1990-2025

“Confirmer l’invisible” è il titolo della prima esposizione personale di Valérie Favre in Ticino e può essere considerato come il disegno preparatorio di una retrospettiva dedicata all’artista. Recentemente insignita del premio Meret Oppenheim, Valérie Favre (1959, Evilard) vive principalmente a Berlino dove a partire dal 2006 ricopre la cattedra di pittura presso l’Universität der Künste. L’opera della Favre è molto nota in Europa e in modo particolare in Svizzera, Francia e in Germania dove le sono state dedicate importanti mostre istituzionali.

L’esposizione alla Fondazione Epper si concentra sull’opera grafica, i bozzetti e i quaderni di appunti che l’artista neocastellana ha generosamente messo a disposizione del curatore, creando un precedente del tutto inedito che permetterà di penetrare negli aspetti intimi dell’opera. Noah Stolz ha quindi concepito un insolito dispositivo narrativo – una mostra articolata in tre movimenti – con il duplice scopo di lasciar affiorare la complessa struttura micelica immanente che caratterizza l’opera di Valérie Favre, dando libero sfogo al proliferare di una serie di figure simboliche e di temi cari all’artista che testimoniano un suo ricorrente interessamento alla sfera dell’inconscio.

Oltre a confermare l’esistenza di più livelli narrativi che scorrono paralleli nell’opera di Valérie Favre l’esposizione tenta di individuare e rendere intellegibili quelle che il curatore considera essere le tre principali istanze che caratterizzano l’opera dell’artista. Il primo movimento è incentrato sul rapporto tra uomo e natura e sul proliferare nell’opera della Favre di una serie di figure archetipe che caratterizzano questo rapporto a volte simbiotico, altre volte erotico e dominato dal continuo e violento mutare delle forme. Il secondo movimento prende in esame l’idea dell’impulso mercuriale dominato dai numeri e dalla matematica, che spinge a raccogliere, a possedere e a organizzare e che per compensazione attrae la formazione di forze tra loro antitetiche come il vacuum e il caos. Nel terzo movimento vengono analizzare le strategie narrative presenti nei collage di Valérie Favre e nelle opere che omaggiano il mondo delle favole, o mettono in prospettiva la dimensione onirica dando luogo a una modalità narrativa non lineare ma, piuttosto, simultanea.

La Fondazione Epper ha quindi l’onore di salutare una nuova stagione con una mostra di eccezionale importanza che riporta in primo piano uno dei grandi temi cari ai coniugi Epper, il cui percorso è caratterizzato da un complesso intreccio di relazioni tra arte e psicanalisi. La Fondazione dà così ufficialmente inizio a un programma di valorizzazione e messa in rete del suo patrimonio che culminerà con la digitalizzazione degli archivi, con un occhio di riguardo all’opera e al percorso di vita di Mischa Epper Quarles fino ad ora rimasta nell’ombra e che merita invece di essere raccontata.